1) avere la giusta serenità fin dall'inizio
Purtroppo nella vita di tutti possono capitare dei momenti difficili. Non bisogna scoraggiarsi, bisogna iniziare reagire con piccoli passi, superare i problemi per ritrovarsi più forti di prima. Ma è assolutamente sconsigliabile iniziare una dieta se non si è un momento sereno della propria vita, poichè sarebbe come gettare benzina nel fuoco! Abbiamo ampiamente detto che fare la dieta (e farla bene) comporta uno sforzo psicologico, quindi è molto meglio concentrare le proprie risorse per risolvere i problemi esistenti e, solo dopo, iniziare la dieta.
2) lavorare su motivazione e motivi
La nostra capacità di portare a termine un qualsiasi progetto individuale (studiare per un esame, completare un lavoro, organizzare un viaggio, etc.) è correlata alla motivazione. La "motivazione" si può paragonare alla forza in Watt sprigionata dal motore della nostra auto, ma in questo caso non è l'auto ad essere messa in movimento poichè sono i nostri progetti che vanno avanti. Qual'è il carburante di questo speciale motore individuale? Il carburante, o meglio i carburanti, si chiamano "motivi" e sono dei concetti impliciti, spesso governati dall'inconscio, che appartengono a ciascuno di noi. Per fare bene una dieta bisogna essere motivati e per essere ben motivati bisogna avere dei motivi forti e chiari! Dunque, prima di iniziare la dieta, si consiglia di scrivere in un bel foglio almeno 10 motivi per cui vogliamo iniziare questo progetto di dieta: questo foglio va conservato per bene e 1 volta a settimana bisogna rileggerlo guardandosi allo specchio.
3) avvisare parenti ed amici
Per fare bene e serenamente la dieta è opportuno preparare il terreno per quanto riguarda le proprie relazioni sociali. Infatti parenti ed amici devono essere informati e a loro bisogna chiedere, per favore, di non giudicare! Purtroppo viviamo in una società dove tutti sono diventati esperti opinionisti e per questo dobbiamo proteggerci: avvisate tutti i vostri cari e conoscenti che gradite non ricevere commenti negativi sul vostro operato ("secondo me la dieta non sta funzionando ti consiglio di seguire quella che ha fatto una mia amica", "stai dimagrendo troppo così non va", etc.). Se possibile sarebbe opportuno evitare anche i commenti positivi: insomma che tutti si facciano i fatti propri, mentre voi vi concentrate sul vostro benessere personale.
4) tenere lontane le tentazioni
Questo punto è in parte collegato al precedente in quanto bisogna imparare a evitare le situazioni che possano portarci ad andare fuori dieta. Evitiamo cene/pranzi con parenti ed amici (si può anche stare insieme dopo i pasti) ma se proprio dobbiamo imponiamo la nostra personalità e scegliamo noi cosa mangiare (nel rispetto della nostra dieta): non facciamoci influenzare dalle pressioni esterne ("non sai cosa ti stai perdendo", "dai per una volta che sgarri cosa vuoi che accada", etc.), la dieta va fatta seriamente! Dobbiamo, in tal senso, tenere lontane le tentazioni anche da casa nostra, per questo nelle nostre dispense e frigorifero devono esserci solo gli alimenti previsti dalla dieta. Avere in casa un barattolo di Nutella e sapere di non poterla mangiare crea un forte stress psicologico (è una auto-punizione) che può disorientarci! Al contrario è cosa buona è giusta imparare a concedersi dei piccoli premi (come il quadratino di cioccolato fondente ogni tanto alla fine del pranzo, gustoso e poco calorico).
5) lasciarsi sorprendere dai nuovi sapori
Bisogna vivere la dieta come una grande opportunità, ovvero l'opportunità di scoprire nuovi sapori, più salutari e si spera genuini. A volte mangiamo male solo perchè siamo abituati male: abituati al fast food, abituati a certi intrugli commerciali, abituati a sapori che ci sembrano buonissimi e irrinunciabili. La dieta, il più delle volte, riesce a essere non solo tecnica per dimagrire ma anche momento di educazione alimentare! Per questo è opportuno mangiare con gusto tutto quello che viene consigliato (senza fossilizzarsi sulle cose che già si conoscono) e usare tanta fantasia nelle ricette. Insomma bisogna lasciarsi andare e capire che la dieta non è necessariamente solo sacrificio (lo sforzo psicologico di cui detto) ma può essere la porta che ci fa scoprire nuovi piaceri della tavola!
6) se capita di sbagliare non sentirsi in colpa
Accade e sempre potrà accadere. Abbiamo fatto 20 giorni perfetti di dieta e poi non abbiamo potuto fare a meno di mangiare la nostra pizza preferita con 1000 condimenti? Quel che è fatto non si può cambiare. Il senso di colpa è un'emozione che può disorientare e abbassare i livelli emotivi positivi necessari a far bene la dieta. Meglio gustarsi al 100% la pizza e poi ricominciare la dieta per bene dal giorno successivo! Peraltro alcune diete prevedono 1 giorno a settimana dove è possibile essere "liberi".
7) abbinare attività sportiva
Non per tutti è possibile, a volte per ragioni di tempo, altre volte per problemi fisici. Tuttavia, quando possibile, diventa buona prassi abbinare attività sportiva al proprio percorso di dieta. Questo non solo per ovvie ragioni legate al corpo, in quanto l'attività sportiva aumenta il metabolismo favorendo il raggiungimento degli obbiettivi di dimagrimento, oltre che aiuta a rassodare la massa muscolare modellando al meglio la nostra linea. L'altra importante ragione è che l'attività fisica favorisce l'aumento dei livelli di endorfina (neurotrasmettitore che agisce come antidepressivo naturale) nel nostro cervello e grazie a ciò la fatica psicologica di seguire la dieta diventa molto più leggera.
8) essere soddisfatti di se stessi
Mentre facciamo la dieta dobbiamo innamorarci del nostro corpo. Per alcuni è molto facile, poichè vedendo ad occhio nudo i miglioramenti, si sentono meglio anche mentalmente. Per altri è molto più complicato perchè continuano a vedersi brutti e/o grassi per colpa di un' autostima di partenza molto molto bassa: ciò può essere un pericolo se si trasforma in comportamenti alimentari patologici (pensiamo all'anoressia). Dunque bisogna lavorare sodo per sentirsi soddisfatti di se stessi! Se si segue una dieta per bene, è ovvio che si dimagrisce e si diventa più belli. E' importante rendersene conto (aprire gli occhi alla realtà e non guardare le cose con la propria mente) e in tal senso si sconsiglia di non usare la bilancia come strumento di misura, in quanto il peso è soggetto a variazioni non lineari (anche durante il giorno) e chi fa attività sportiva potrebbe a maggior ragione disorientarsi (la massa muscolare pesa più di quella grassa). Meglio usare un centimetro per misurare il proprio corpo (circonferenza torace, vita, braccio, gamba) e ancora meglio usare un plicometro (lo strumento che misura la quantità di grasso con il "pizzico"). Affinchè siano attendibili, le misurazioni vanno fatte una volta ogni 10 giorni e sempre nello stesso giorno e orario: giusto che diventino un rituale periodico per monitorare (con oggettività) il proprio percorso di dieta, l'importante è che non diventino una fissazione (con i rischio di interpretazioni patologiche dei risultati).
9) non avere fretta
Uno dei rischi che più spesso si corre quando ci si mette a dieta è l'avere fretta di raggiungere risultati. Un buona dieta richiede tempo, infatti perdere peso velocemente significherà anche poterlo riprendere facilmente, inoltre è un rischio per la salute! Le persone particolarmente ansiose sono quelle che più facilmente rischiano di vivere il percorso per la perdita di peso con questo tormento. Spesso si provano emozioni di tipo ansioso anche prima di iniziare la dieta (paura di non farcela e quindi procrastinazione dell'inizio della dieta) e capita anche che s'inneschino meccanismi patologici successivi alla perdita di peso (controllo ossessivo del comportamento alimentare con comportamenti antisociali lievi). L'ansia è una reazione emotiva e viscerale naturale, sana ed importante per la nostra sopravvivenza; pertanto è importante imparare a convivere con essa e imparare a gestirla quando i livelli s'innalzano troppo. Un buon consiglio per la gestione è quello di scrivere in un diario le proprie emozioni e poi rileggerle a distanza di giorni, per avere un punto di vista lievemente più distaccato che può aiutarci a correggere il nostro comportamento se diventa privo di buon senso.
10) rivolgersi a uno psicologo
Il consiglio finale è chiaramente quello che potrebbe sembrare di propaganda ma, in realtà, è di sensibilizzazione. Se ci fa male il ginocchio andiamo dal radiologo e se serve dall'ortopedico. Se sentiamo di avere qualche problema digestivo andiamo dal gastrointerologo. Quando respiriamo male chiediamo subito una visita allo pneumologo e se sentiamo un dolore al petto andiamo immediatamente dal cardiologo. Perchè se siamo poco sereni, abbiamo difficoltà con l'autostima, ci sentiamo molto depressi, viviamo con particolare ansia un'esperienza, non dobbiamo chiedere consiglio a uno psicologo? E' per molti un tabù accettare di poter avere bisogno di aiuto di fronte alla debolezza, eppure le persone diventano molto più forti nel momento in cui decidono di affrontare le proprie difficoltà! Quindi, quando fate la dieta, se lo sforzo psicologico vi sta facendo vivere male... fatevi aiutare senza timidezza!
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INFORMAZIONI SULL'AUTORE DELL'ARTICOLO Il dott. Giacomo Scuderi, Psicologo e Giornalista, si occupa di consulenza e sostegno psicologico per depressione, ansia, attacco di panico, disturbo ossessivo compulsivo, conflitti di coppia ed altre difficoltà. Effettua interventi di psicologia del lavoro, dello sport, per lo studente, per la disabilità; cura la realizzazione ed il coordinamento di progetti. Clicca qui per contattarlo. |
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