Lo stress da adattamento si può manifestare con vari sintomi psicofisici in seguito ad un evento che porta ad un cambiamento, bello o brutto, nella nostra vita quotidiana; è importante saper riconoscere il problema per poi risolverlo anche con l'aiuto di uno psicologo
Tutti sappiamo bene che la vita dell'uomo è un percorso in continua evoluzione ed evoluzione significa anche possibilità di vivere un cambiamento. I cambiamenti, "life events" per usare un termine della psicologia sociale, previsti o improvvisi, che siano belli e felici (come un fidanzamento, un matrimonio, una nascita, una vincita) o brutti e tristi (come un lutto, una malattia, la perdita del lavoro), se da un lato fanno parte della nostra vita, da un altro sconvolgono in misura diversa i nostri equilibri, le nostre abitudini.
Di fronte a un cambiamento viviamo un necessario, dinamico e complicato percorso di adattamento alla nuova situazione! La reazione emotiva e cognitiva di fronte a ciò può essere differente da persona a persona e, a secondo anche del coinvolgimento sociale, in alcuni casi può creare una situazione di stress (anche grave). Accade che eventi traumatici gravi non creino patologie in alcuni soggetti, mentre altri apparentemente meno gravi producono una sofferenza importante in altri soggetti. Si parla dunque di disturbi dell'adattamento quando si manifestano sintomi emozionali e/o comportamentali clinicamente significativi, quali depressione, ansia, emotività alterata, disturbi della condotta. In comorbilità con ciò possono presentarsi alcuni fastidi fisici.
Per diagnosticare lo stress da adattamento uno degli elementi fondamentali è che il quadro sintomatico sia sproporzionato alla natura oggettiva dell'evento vissuto, sebbene la percezione soggettiva debba poi essere presa in considerazione per una analisi più approfondita. Nella Social Readjustment Rating Scale (SRRS) di Holmes e Rate sono elencati almeno 43 eventi stressogeni importanti a cui viene assegnato un diverso punteggio che rappresenta una gradualità per l'insorgenza di stress da impatto negativo e conseguente rischio di insorgenza di patologie fisiche e psicologiche. Dalla ricerca si deduce che al di là della percezione personale e della propria vulnerabilità psicologica, entra in gioco anche una percezione sociale dell'evento stressante connesso al cambiamento.
Altro elemento fondamentale, secondo gli studi effettuati, è che il problema si manifesti entro i 3 mesi dal cambiamento vissuto. Se i sintomi si risolvono in 6 mesi, si parla di reazioni disadattive di breve durata, se il disturbo persiste oltre sei mesi si può ipotizzare un disturbo cronico che richiede un intervento psicologico terapeutico. Nella maggior parte dei casi sono sufficienti interventi di counseling o psicoterapia di breve durata, in alcuni casi (soprattutto quando si sottovaluta il problema) può verificarsi un aggravamento dei sintomi che conduce a situazioni psicopatologiche più gravi dove protrebbe essere necessario anche il trattamento farmacologico.
Dunque se nella vostra vita è avvenuto un cambiamento, un "life events", che vi disorienta e sconvolge i vostri equilibri, se non riuscite a superare l'ansia o anche la sofferenza che vi procura ciò, se la vostra vita quotidiana personale e sociale ne risulta compromessa... è il momento giusto per chiedere l'aiuto di uno Psicologo.
INFORMAZIONI SULL'AUTORE DELL'ARTICOLO Il dott. Giacomo Scuderi, Psicologo e Giornalista, si occupa di consulenza e sostegno psicologico per depressione, ansia, attacco di panico, disturbo ossessivo compulsivo, conflitti di coppia ed altre difficoltà. Effettua interventi di psicologia del lavoro, dello sport, per lo studente, per la disabilità; cura la realizzazione ed il coordinamento di progetti. Clicca qui per contattarlo. |
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