Tutti conoscono la depressione post partum, in pochi ancora parlano della sindrme da burnout genitoriale, un problema sempre più diffuso che rischia di danneggiare anche il benessere psicologico dei figli. Lo stressante periodo della pandemia da Coronavirus, con le sue paure e privazioni, ha certamente amplificato il problema.
Enrica V. è un'infermiera abituata a turni molto faticosi e stressanti, ma nulla l'ha preparata alla maternità! Prima di diventare madre, infatti, sapeva che dopo il lavoro, anche dopo la peggiore giornata, avrebbe avuto il suo momento di pausa in casa: purtroppo da madre ha sperimentato che non è possibile sapere "quando arriverà il tuo momento di pausa" e, per questo, ha avuto un grave esaurimento nervoso. Immaginate questa storia ai tempi del Coronavirus, con l'infermiera che torna a casa dopo 12 ore di tesissimo lavoro in Ospedale.
La World Health Association descrive sinteticamente il burnout professionale come risultato dello stress cronico sul posto di lavoro abbinato ad un coping inefficace. La comunità scientifica americana, in diverse occasioni, ha descritto il burnout dei genitori alla pari del burnout professionale, con una grande eccezione: mentre molti posti di lavoro hanno programmi per aiutare coloro che voglio affrontare il problema, i genitori purtroppo non possono contare su nessuno!
La genitorialità non è mai stata facile. Alexandra Solomon, psicologa presso il Family Institute della Northwestern University, ha tuttavia riscontrato che dal 2010 sempre più genitori sono in terapia per il burnout. Certamente a questo contribuisce il cambiamento della genitorialità negli ultimi decenni, con maggiore pressione per i genitori a causa dei ritmi particolarmente frenetici richiesti dalla società contemporanea: i genitori di oggi hanno la responsabilità di assicurarsi che i loro figli eccellano a scuola (seguirli nell'istruzione tramite piattaforma ai tempi del Coronavirus), che siano anche coinvolti in molteplici attività extra scolastiche (sport, musica, etc. in tempi normali), altresì mantengono faticosi rapporti con i pari attraverso social network (pensiamo al temutissimo "gruppo mamme" della scuola) e, in più, devono anche lavorare (c'è chi fa addirittura due lavori) per provvedere ai bisogni della famiglia.
Susan Pollak, psicologa e ricercatrice di Cambridge (Massachusetts), afferma che i genitori possono imparare a gestire il burnout e lo stress attraverso dei training sulla resilienza. E aggiunge che non bisogna trascurare tale skill in quanto "i bambini apprendono dall'ambiente emotivo circostante": se sei molto stressato, i tuoi figli si sentiranno stressati. Oltre il sostegno psicologico di un professionista, sempre secondo la Pollak, molto utile può essere l'esercizio fisico e la pratica della Mindfulness.
Lynn Zakeri, un'assistente sociale dell'Illinois, aggiunge che i genitori che stanno vivendo un esaurimento dovrebbero sforzarsi di trovare il giusto equilibrio tra gratificazione e dovere. La qualità del tempo in famiglia è più efficace della quantità, per questo rinunciare a qualcosa o programmarlo diversamente può diventare una strategia efficace. Ciascun genitore inoltre non dovrà mai mettere in secondo piano i propri bisogni, poichè al bambino è più utile un genitore felice e sereno che uno stressato ed insoddisfatto.
INFORMAZIONI SULL'AUTORE DELL'ARTICOLO Il dott. Giacomo Scuderi, Psicologo e Giornalista, si occupa di consulenza e sostegno psicologico per depressione, ansia, attacco di panico, disturbo ossessivo compulsivo, conflitti di coppia ed altre difficoltà. Effettua interventi di psicologia del lavoro, dello sport, per lo studente, per la disabilità; cura la realizzazione ed il coordinamento di progetti. Clicca qui per contattarlo. |
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